Uomo Tigre W

Il 3 Marzo 2016, per festeggiare i 60 anni della Toei (che conta tante altre iniziative) è stato annunciato un nuovo anime intitolato Tiger Mask W prodotto dallo stesso studio che ha realizzato le prime due serie e che vanterà molti camei delle federazioni ma in versione anime.
C’è molta attesa per questa serie anche se, sicuramente, i puristi storceranno il naso facendo i soliti paragoni con la serie storica ma che inevitabilmente risente degli anni e che oggi farebbe fatica da un punto di vista visivo ad imporsi al grande pubblico nonostante una sceneggiatura interessante e ben sviluppata.
In attesa di questa nuova serie, iniziamo a guardare le due sigle originali (è un unico video con entrambe messe in sequenza) così da farci già un’idea sulle animazioni moderne che ovviamente renderanno questo anime molto più dinamico e più in linea con questi anni.
Da sottolineare che nella sigla iniziale si è conservata la opening originale rivisitata in chiave moderna e decisamente più rockettara!

Ma facciamo un passo indietro e torniamo alle origini
Il 2 ottobre 1969 sulle tv giapponesi arriva l’anime prodotto dalla Toei che narra la storia di Naoto Date ovvero l’Uomo Tigre (タイガー・マスク Taigā Masuku).
Tiger Mask nasce originariamente come un manga edito dalla Kodansha pubblicato nel 1969 in Giappone e realizzato da Ikki Kajiwara (sceneggiatore) e Naoki Tsuji (character designer).

Tra il 2 ottobre 1969 e il 30 settembre 1971 la Toei Animation (la stessa dei vari robot di Go Nagai come Mazinga, e Goldrake), ha prodotto una serie animata di 105 episodi mandata in onda anche in Italia dal 1982 distribuita inizialmente dall ITB (quella di Daitarn 3) e successivamente dalla Doro Tv che come scritto in questo articolo  si è occupata della distribuzione di molti anime giapponesi in Italia.
Uomo TigreLa serie dell’Uomo Tigre è decidamente cruda dove spesso il sangue scorre a frotte e i combattimenti sono al limite della sopportazione fisica umana ma nonostante tutto, Naoto riesce sempre a spuntarla grazie al suo fortissimo desiderio di sconfiggere Mr. X e Tana delle Tigri (spietata società a scopo di lucro che non ha problemi ad uccidere chi non rispetta le sue regole) da cui lui proviene e dove è cresciuto atleticamente grazie ad allenamenti durissimi.
Il finale della serie è davvero tra i più drammatici e forse meno adatti ad un pubblico giovane.
Anzi, senza forse. E’ decisamente un finale tosto come pochi, ma allo stesso tempo meraviglioso nella sua drammaticità (Cliccando qui potete vedere il match finale)

Uomo Tigre IIDal successo dell’anime, nel 1981 la Toei produce un sequel di 33 episodi intitolato semplicemente Tiger Mask II che racconta le gesta di Tatsuo Aku (Tommy Aku in italia, qui la scena in cui si rivela), successore del defunto Naoto Date e ambientata nove anni dopo la fine della prima serie. Questa seconda serie è caratterizzata in primis da un restyling grafico notevole che rende molto piacevole la visione e in seconda battuta dall’introduzione di una nuova organizzazione criminale chiamata Federazione Spaziale che sostituisce la vecchia Tana delle Tigri (distrutta alla fine della prima serie ma che qui compare in una nuova veste molto diversa e se non come una citazione legata alla formazione agonistica di Tommy) che vede nel personaggio dell’emiro Arman Hassan un dittatore arabo spietato che mira ad insediarsi nella lotta giapponese per poi allargarsi in altri settori ma che sul finale della serie si redime capendo i suoi errori e rivelandosi esso stesso un lottatore valido proprio negli ultimi due episodi che a differenza del primo Uomo Tigre, chiudono in maniera romatica la serie (Tommy, dopo aver rivelato la sua identità sul ring davanti a tutti, promette amore eterno alla giornalista e collega Midori, innamorata di lui e a conoscenza del suo segreto già da tempo).

Una curiosità che non tutti sanno è che in Giappone la fama dell’Uomo Tigre è stata così grande da spingere diverse federazioni di wrestling a creare delle vere e proprie impersonificazioni di Tiger Mask ispirate al personaggio del fumetto (in gergo Gimnick). Forse qualcuno ricorda i tempi in cui le tv private trasmettevano il wrestling giapponese e la voce di Tony Fusaro che commentava gli incontri non solo di Tiger Mask ma anche di Antonio Inoki, Baba, Andrè De Giant (tutti lottatori apparsi nell’anime come nel manga). Inoltre, sempre in Giappone, si sono verificate in passato donazioni e regali anonimi destinati a orfanotrofi, firmati con il nome di “Naoto Date” a dimostrazione di come a volte, i personaggi degli anime (e dei manga) riescano a travalicare la fantasia e diventare realtà.

Uomo Tigre W

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