Per tutti gli appassionati lettori di Spiderman che ne seguono le gesta da sempre e per tutti quelli che hanno conosciuto l’Uomo Ragno solo attraverso i film cinematografici (ma dai… tutti conoscono “l’arrampicamuri”…), Peter Parker è sempre stato il nome e il volto sotto la famosa maschera di Spidey.

Fino ad oggi…

spidermanLa Marvel è in piena vena di stravolgimenti e alcune delle sue icone storiche sono cadute sotto la mannaia creativa degli sceneggiatori e quindi, Spiderman nella prossima seriesi chiamerà Miles Morale e sarà un ragazzo afroamericano con madre portoricana.

In realtà già nel 2011 nella serie “Spiderman Ultimate” (un universo alternativo dove gli eroi Marvel vivono storie slegate dalla continuity dell’universo classico e dove spesso i personaggi hanno fattezze e tratti caratteriali molto diversi da quelli storici) si era visto Miles Morales indossare la maschera del ragno ma stavolta sembra che il buon vecchio Peter Parker verrà sostituito definitivamente anche nell’universo Marvel principale.

L’autore Brian Michael Bendis ha dichiarato al New York Daily News quanto segue: «Il nostro messaggio è che non si tratta dello Spider-Man con l’asterisco ma è il vero Spider-Man. Per i bambini di colore, gli adulti di colore e chiunque altro».

La nuova serie di Spiderman sarà lanciata dopo gli eventi di Secret Wars e sarà disegnata dall’italiana Sara Pichelli con cui Bendis ha già lavorato di recente su All-New X-Men, dove (un caso?) proprio Morales ha giocato un ruolo fondamentale.

Ma si sa che nei fumetti nessuno sparisce veramente. Sono “tornati in vita” eroi morti, figuriamoci se Peter Parker (che non è morto) non comparirà da qualche altra parte.

E infatti… Quasi certamente sarà il protagonista della nuova serie The Amazing Spider-Man nella nuova linea All-New, All-Different Marvel.

All-New-Captain-America-1-All-New-Avengers-Now-Marvel-Black-Cap-1Ma la scelta della “Casa delle idee” di modificare una delle sue icone più famose è andata oltre, interessando anche personaggi come Capitan America che diventa afroamericano invece che il biondo Steve Rogers dagli occhi azzurri. In nuovo Cap altri non è che il suo vecchio amico “Falcon”, ovvero Sam Wilson che è stato in assoluto il primo eroe afroamericano e che quindi ora viene “promosso” a rivestire il ruolo del paladino a stelle e strisce dato che Steve Rogers a seguito della perdita del siero del supersoldato, tornerà alla sua reale forma fisica legata alla sua età biologica e ovviamente impossibilitato a proseguire il suo impegno sul campo. Sam Wilson non è il primo nero a impersonare Capitan America (Isaiah Bradley lo ha fatto prima di lui) ma di certo è il primo afroamericano ad essere l’eroe principale di una testata.

Ma per un Cap e Spidey che cambiano “colore” arriva un Thor DONNA che sostituisce il figlio di Odino a seguito del suo “non essere più degno di brandire Mjollnir, il martello di Asgard”.

Ma come per l’uomo ragno, anche in questo caso voci di corridoio dicono che il “vecchio” Thor cambierà nome e non potendo più usare il classico martello, brandirà un’ascia.

Un dubbio però mi assale…

thorSul Mjollnir c’era un’iscrizione nota a tutti gli appassionati del Dio del Tuono: “Chiunque detiene questo martello se egli è degno, deve possedere il potere di Thor”.

Quindi oltre alla “riscrittura” del personaggio, si dovrà in qualche modo riscrivere anche il testo sul martello…

Naturalmente dietro queste scelte c’è un desiderio della Marvel di essere politically correct e creare personaggi che avvicinino una fetta più ampia di pubblico, come per esempio le donne, cercando di farle identificare in personaggi importanti come appunto il nuovo Thor.

Ma è anche vero che chi legge fumetti non è nuovo a queste variazioni.

L’evoluzione dei personaggi e delle storie nel corso degli anni è storia vecchia e non è la prima volta che assistiamo a “colpi di scena” e quindi che possano essere eroi di colore o eroi gay o eroi morti che resucitano, la parola d’ordine è una: evoluzione.

Le storie narrate nei fumetti di oggi hanno dei cicli molto più brevi e hanno necessariamente bisogno di adeguarsi con velocità ai rapidi cambiamenti di costume della società e invogliare i lettori alla lettura con nuove idee, nuove ambientazioni, nuovi “cliffhanger”.

xmen_51_matrimonio_gaySono finiti i tempi dei (bellissimi) lunghi cicli di sceneggiature complesse come quelle di Chris Claremont sugli X-Men (per fare un esempio) dove ci volevano anni per dipanare misteri o far sviluppare storie su semi piantati anni e anni prima.

Oggi il pubblico è diverso e più ampio e quindi anche gli eroi devono adeguarsi e modificarsi secondo le esigenze commerciali.

Il rischio è che i puristi potrebbero storcere il naso e abbandonare la lettura ma sicuramente la Marvel (ma anche le altre case editrici che hanno apportato variazioni creative ai loro personaggi) avrà calcolato che gli eventuali “nuovi” lettori sono più di quelli che “molleranno” in preda ad una negazione delle nuove figure eoriche pronte a sostituire quelle classiche che hanno caratterizzato e identificato quei supereroi fin dalla loro creazione.

Marvel rivoluziona i suoi eroi

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