Jeeg vs Goldrake

Durante il Romics di Autunno, l’artista Luca Papeo, già noto al pubblico per il suo ormai famosissimo “Ufo King Goldrake” è stato ospite di un panel moderato da Francesco Chiatante relativo al suo fumetto di prossima uscita dal titolo “Jeeg vs Goldrake”.

Un anime comics che va a colmare quel vuoto dei crossover cinematografici degli anni 70 e che tutti i bambini dell’epoca avrebbero voluto vedere.

Ovviamente non è un lungometraggio cinematografico ma la scelta di realizzare un fumetto in stile anime va a ricreare in qualche modo l’esperienza visiva che tutti cercavano grazie anche ad una riproduzione dei personaggi molto fedele al character design che abbiamo conosciuto ed imparato ad amare.

Ho conosciuto Luca Papeo oltre 15 anni fa su un forum di settore e ho avuto modo di incontrarlo di persona proprio durante questo incontro al Romics e il testo che segue è frutto delle domande fatte dal moderatore Francesco Chiatante a cui si aggiunge quella mia.

Francesco Chiatante: Come nasce Jeeg vs Goldrake?

Luca Papeo: L’idea di questo anime comics nasce come abbiamo detto da quel crossover mai realizzato a suo tempo per i diritti dei due personaggi in mano a Popy e Takara. Nel 2019 entro in contatto con Dynamic per sottoporre il progetto e ho dovuto attendere il 2013 per l’ok.
Nel corso di anno di tempo ho lavorato sulle bozze e sulle matite dato che Dynamic ha chiesto la supervisione per poter dare l’ok.
Nella presentazione ovviamente sono state date disposte alle domande sulla trama chieste da Dynamic definendo con precisione i dettaglio della trama che è stata divisa in 4 capitoli e il relativo storyboard con dialoghi da far avere a Go Nagai per l’approvazione.
L’anime comics doveva ispirarsi ai classici crossover OAV cinematografici ed essere in continuity con le due serie.
L’incastro della storia nelle due serie è diverso: per Jeeg si posiziona più o meno all’inizio della serie Tv mentre per Goldrake parliamo della parte finale. Non avendo vincoli da parte di Dynamic, ho scelto quegli specifici punti perché li ho ritenuti quelli più belli rispetto al mio gusto.
La storia è stata costruita partendo da un incipit: Hiroshi Shiba e Actarus non si conoscevano prima di questo incontro e ovviamente, a seguito di questa avventura, diventeranno amici.

Vite da Peter Pand: Nella rappresentazione televisiva ci sono grandi differenze di stile tra Kazuo Nakamura, Kazuo Komatsubara e Shingo Araki. In che modo si è approcciato a queste differenze?

L. P.: In qualche modo ho cercato di rendere i personaggi quanto più simili alla loro controparte animata ma ovviamente ho dovuto fare delle scelte stilistiche e “livellare” se così possiamo dire gli stili. E in questo processo di studio del design, Jeeg è quello che si è avvicinato più allo stile di Goldrake e non viceversa. Actarus è una via di mezzo, mantiene i tratti del viso disegnato da Shingo Araki, i capelli di Kazuo Komatsubara. Hiroshi invece si discosta un pò dallo stile di Kazuo Nakamura e si avvicina di più a quello di Araki.

F.C.: Come ti sei rapportato relativamente ai personaggi secondari?

L. P.: Miwa è stata difficile da riprodurre ma Koji è quello che mi ha generato più ansia perché in Giappone è molto amato e i giapponesi ci tengono molto. Ma alla fine sono soddisfatto del risultato e la stessa Dynamic lo ha approvato con soddisfazione.
Venusia nella serie tv è stata disegnata anche da Michi Himeno, assistente di Shingo Araki e quindi con una sensibilità femminile difficilmente riproducibile. Ma il risultato finale ha accontentato tutti.

F.C.: Non essendo due storie collegate, anche i nemici non hanno nesso tra loro. Come hai gestito la cosa?

L.P.: L’idea di non mischiare troppo i nemici ha fatto scegliere due personaggi più specifici: ovviamente la Regina Himika per Jeeg e il ministro Zuril per quel che riguarda Goldrake per quanto con una parte minore.
Ho preferito non dare spazio agli altri cattivi perché avrei rischiato di appesantire la storia con troppi personaggi con l’eventualità di renderla di difficile gestione.

F.C.: Ci racconti qualcosa relativa al processo di creazione di questo anime comics?

L.P.: Nel corso della lavorazione ci sono stati vari cambiamenti al punto che in un certo momento mi sono reso contro che era diventato troppo moderno e lontano dai classici e quindi ho ricominciato tutto da zero perdendo di fatto un anno di lavoro. Ma il mio obiettivo era restare sul classico e quindi ho preferito ricominciare.
Uno altro dei problemi con cui mi sono scontrato è il colore giallo di Jeeg. Non è un giallo canarino ma non è nemmeno un giallo tipo zabaglione. Ho dovuto fare diverse prove con le palette colori prima di trovare poi quello definitivo.
Per quanto riguarda la scelta relativa a quale versione di Hiroshi cyborg rappresentare ho optato per la prima perché a mio avviso è quella più espressiva.
In alcuni casi gli sfondi sono stati fatti in 3d con Maya ma poi ci ho dipinto sopra per avere un effetto più in linea con quello che volevo. Ho dovuto lavorare necessariamente con un software perchè dipingere a mano tutti i fondali avrebbe richiesto troppo tempo.

F.C.: Quando hai iniziato a far girare la prima immagine di questo lavoro, la domanda che in tanti hanno fatto sui social è inerente ai rapporti di altezza tra Goldrake e Jeeg. Come hai risolto narrativamente questa differenza?

L.P.: Ovviamente la differenza di altezza tra i due robot è notevole, di fatto, la testa di Jeeg è poco più grande di Hiroshi avvolto su se stesso. Quindi in proprorzione parliamo di un ingombro poco più grande della cabina di pilotaggio di Goldrake.
Ma stiamo parlando di personaggi di fantasia e così come possiamo accettare tutta la fantasia di queste due serie tv, così possiamo accettare questa piccola incongruenza che ovviamente, nella storia non ci sarà dato che i due robot sono rappresentati con altezze uguali.
Del resto la stessa Dynamic non si è posta il problema perché ritengono che se la storia funziona, l’altezza è un dettaglio.

Dettagli dell’edizione:

  • 432 pagine a colori in totale.
  • Box raccoglitore contenente due volumi da 216 pagine l’uno
  • Sovracoperta lucida
  • Formato A5, 15×21 su carta patinata opaca, gr.115
  • Lettura in stile manga, da destra a sinistra
  • I personaggi avranno i nomi dell’adattamento storico italiano

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