Don Alemanno, al secolo Alessandro Mereu, classe 1981, musicista, ex informatico, oggi fumettista.
In un rapidissimo incontro recente a Napoli, “Don” ci racconta in poche battute (purtroppo il tempo è poco e si deve dare spazio anche agli altri…) come è nata la sua avventura fumettistica di Jenus, uno dei fumetti più irriverenti e divertenti degli ultimi anni in attesa di poterlo incontrare nuovamente con più calma alla prossima occasione.
Chi è Don Alemanno?
Sono nato in una famiglia cattolica praticante e come tutti i bambini sono stato immerso in quelle che erano le parole inculcate dai catechisti ma che poi crescendo sono diventate dei punti di domanda che mi hanno portato a leggere e documentarmi su tutto quello che mi era stato detto. La curiosità è diventata passione per le sacre scritture, e ho iniziato a seguire forum di consulenze ebraiche e ovviamente ho letto con attenzione le sacre scritture stesse.
Lavoravo come informatico per una grossa società e di tanto in tanto facevo qualche vignetta dato che da appassionato di fumetti, mi dilettavo a disegnare di tanto in tanto. Sono stati i miei amici a dirmi che dovevo fare una pagina Facebook per raccoglierle tutte insieme.
Il successo di Jenus è enorme. Oltre 170.000 fan su Facebook, lo stand dell’editore Magic Press è preso d’assalto ogni volta che presenzi alle fiere, il tuo blog è stto nominato al Macchianera Award 2013 come “Miglior Rivelazione”. Dalle strisce sei passato all’albo quindi con una narrazione più ampia. Ti aspettavi tutto questo?
Beh, sicuramente vedere che il proprio lavoro abbia successo è bello. Significa che nonostante “le dita puntate”, Jenus sia arrivato per quello che è. Ma di certo non avrei immaginato di fare il fumettista e non lo avevo neanche messo nei miei progetti futuri.
Ti riferisci alle accuse sull’uso di una visione ironica di Gesù come protagonista del fumetto o per l’uso di Papa Ratzinger?
Diciamo che le critiche sono state trasversali. Ognuno magari si è concentrato su qualcosa ma di base l’idea di fondo che potessi ironizzare su argomenti di natura cattolica ha sicuramente dato qualche fastidio a chi non ha visto l’ironia e la satira di Jenus.
Fortunatamente parliamo di una nicchia se guardiamo i numeri di Jenus
Si, infatti. Tra l’altro la trasposizione in vignetta dei miei pensieri trova avallo nei commenti di chi la pensa come me a dimostrazione che ognuno si fa le sue idee e i suoi pensieri a riguardo ma che poi non sono tanto distanti dai miei.
Leo Ortolani anni fa annunciò che con il numero 100 avrebbe chiuso Rat-Man. Invece poi è andato avanti perchè, successo a parte, di storie da raccontare ce ne sono ancora. Tu prevedi una fine per Jenus o un punto in cui mettere uno stop per dedicarti magari ad altri progetti?
Non ho programmato una fine per Jenus, nel senso che ci sono ancora molte cose da dire quindi per ora non penso a cosa verrà dopo perchè preferisco concentrarmi su questo progetto. Diciamo che l’idea di base è quella di realizzare 12 numeri (è da poco uscito il n.7 – n.d.r.) ma poi si vedrà.