Animeland racconti tra anime, manga e cosplay
E’ un un film documentario realizzato da Francesco Chiatante che racconta, grazie alle testimonianze degli addetti al settore, di esperti e di alcuni artisti del panorama italiano, quella che è stata definita “prima invasione” ovvero quel fenomeno che in seguito all’arrivo sulle tv italiane dei primi Anime giapponesi ha creato miti e amori verso la cultura animata del sol levante.
Francesco Chiatante ha trasferito la sua passione verso l’animazione fondendola all’amore per la regia e ha realizzato questo bellissimo prodotto visivo che è stato presentato in varie fiere di settore italiano.
Ho incontrato Francesco durante la proiezione di Animeland a Lucca Comics 2017 insieme a Luca Raffaelli che oltre ad essere un noto esperto del settore, è anche una sorta di “narratore” lungo tutto il percorso del film e in quella occasione, abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere per poi realizzare successivamente questa intervista.
1) Quando è nata la passione per l’animazione giapponese e quando hai capito che quella passione poteva essere incanalata in un film documentario come Animeland?
Fin da piccolissimo ho sempre avuto una grande passione per i cartoni animati e l’animazione in genere (di ogni provenienza). Probabilmente i primissimi che guardavo in assoluto saranno stati disneyani, visto che li sceglieva mia mamma, ma quando ho iniziato a scoprire l’animazione giapponesi ricordo che ne rimasi totalmente folgorato. A primo impatto gli anime (che all’epoca chiamavamo solo “cartoni animati”) erano di certo coloratissimi, movimentati, dinamici e, a parer mio, rispetto ai precedenti cartoni seriali europei/americani arrivati in TV, con montaggi e regie alquanto cinematografiche!
E tutto questo solo a primo impatto, senza considerare anche le trame, la psicologia e la profondità dei personaggi, in molti casi il dramma contenuto nelle storie e tutto quell’altro lato emozionale.
Intanto, diversi anni dopo, fin dai tempi dell’università, era un po’ di tempo che mi occupavo di audiovisivi che giravo, montavo, dirigevo e realizzavo video. Mi era capitato di tutto: backstage di film e servizi fotografici, frammenti girati e montaggi di documentari e videoclip, riprese per film (indipendenti e non), video per aziende o per contributi di effetti speciali, speciali vari, video per il web, extra per DVD, ecc.
A quel punto l’esperienza maturata mi ha permesso di realizzare qualcosa di mio: un film sull’influenza di manga, anime e cosplay in Italia visto che i tempi (sia i miei, professionalmente parlando, che quelli di queste tematiche, nella cultura nostrana) erano finalmente quelli giusti!
2) La scelta dei personaggi che hanno partecipato come è stata fatta? Caparezza è un noto appassionato, ma gli altri attori come sono stati scelti?
Assieme a Carlo Dutto, ufficio stampa del film fin da quando il progetto era soltanto una fantasia, abbiamo effettuato accurate ricerche su tantissimi personaggi della cultura italiana e non solo e, quando trovavamo dei punti di contatto tra i loro gusti e immaginari e gli argomenti trattati nel film, li contattavamo e gli proponevamo di partecipare al progetto.
Come si evince anche dal risultato finale, ogni personaggio o esperto intervistato in ANIMELAND – RACCONTI TRA MANGA, ANIME E COSPLAY ha un legame tutto suo con questi mondi disegnati!
C’è chi legge manga e fumetti, chi ha passato l’infanzia a guardare cartoni animati, chi colleziona giocattoli e gadget vari tutt’oggi, chi ascolta vecchie sigle in vinile, chi le canta, chi disegna per passione o per lavoro, chi ricorda di un tempo in cui si era vestito da un dato personaggio di fumetti o cartoni animati o chi è stato anche un po’ un pioniere del cosplay odierno…insomma, le motivazioni per coinvolgerli nel film erano davvero tante!!
3) Quando hai proposto ai vari attori la tua idea, come hanno reagito? Sono stati subito entusiasti o hanno avuto una perplessità sul progetto?
Questa dichiarazione sembrerà romanzata ma quando prendevo contatti direttamente con loro, artisti o esperti dell’ambito che fossero, erano sempre felicissimi e non vedevano l’ora di partecipare, raccontando le loro vicissitudini, ad un film che raccontasse (partendo, appunto, dai loro ricordi) i mondi di manga, anime e cosplay!
4) Il progetto Animeland vede la partecipazione tra gli altri, di Luca Raffaelli che oltre ad essere un giornalista e autore di libri, è un noto esperto di fumetti e animazione. Il suo contributo alla narrazione è stato successivo alla stesura delle sceneggiatura o è stato parte integrante del progetto fin dalla sua genesi?
Ho sempre pensato che non sarebbe stato possibile fare un buon film su questi argomenti senza coinvolgere gli esperti presenti in ANIMELAND e, trattando di manga e anime, Luca Raffaelli era per me insostituibile.
Raffaelli è subentrato in seguito rispetto alla stesura del progetto (esattamente durante il lavoro di ricerca e le interviste) e per esperienza, preparazione e curriculum diventa in ANIMELAND un vero e proprio “Virgilio” che ci porta a scoprire aneddoti e curiosità di questi immaginari spesso dimenticati, talvolta sconosciuti o addirittura inediti (anche per i più grandi appassionati e studiosi italiani di fumetti, cartoni animati e cosplay!)!!
E per concludere, vista la fedeltà storica che il film gli deve, non potevamo non dedicargli un particolare ringraziamento per questo.
5) Quanto tempo ha richiesto la lavorazione dalla stesura della sceneggiatura alla raccolta del materiale audio e video?
Non so se ho mai fatto questo calcolo ma… escluso montaggio, post-produzione e verifiche varie, ci sono voluti circa tre anni. Però teniamo presente che l’idea di fare qualcosa di simile m’era frullata in testa negli anni precedenti e, da amante di fumetti e cartoni animati, qualcosina da usare nel film già ce l’avevo!
6) Animeland è stato proiettato durante alcuni eventi specifici del settore come Lucca Comics. Che futuro vedi per Animeland? Credi che ci sia la possibilità che possa diventare oggetto di interesse da parte non solo degli addetti al settore? Un documentario del genere che rappresenta uno spaccato di una generazione intera non è mai passato in tv e viene da chiedersi perché…
ANIMELAND è stato presentato in anteprima mondiale al Roma Fiction Fest a metà novembre del 2015, è poi andato in giro per svariati festival di cinema e fiere del fumetto e ancora continua ad essere chiesto, proiettato e seguito.
Il futuro di un film autonomo come ANIMELAND si delinea passo per passo, adesso abbiamo altre fiere e festival e, tra le altre cose, ultimamente iniziano a chiedercelo anche all’estero! Saremo infatti a maggio al Montevideo Comics, in Uruguay, anche grazie all’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo che ci ha creato il contatto e ci sta aiutando per i sottotitoli in spagnolo!
Il passo successivo (per il mercato italiano) sarà renderlo disponibile al largo pubblico e, proprio per questo, siamo in trattative per diffonderlo attraverso diverse vie distributive.
Il film, fortunatamente, probabilmente per il modo in cui è trattato l’argomento e per i contributi dei personaggi (reali) presenti in esso si è già dimostrato interessante per i non addetti al settore e sono felicissimo di questo!
Per la tua ultima curiosità, è una bella domanda che non riguarda solo il mio film. Esistono svariati prodotti filmici o documentaristici di altissima qualità che sono richiesti a gran voce dal pubblico (on-line, nei festival o negli eventi a tema) ma che non finiscono nell’immediato nelle programmazioni televisive…e, in certi casi, purtroppo non ci finiranno mai…! E poi, quando va bene (si fa per dire, ma almeno non vanno perduti nel nulla), questi prodotti girano liberi in rete diventando stra-condivisi o scaricati e vengono visti e rivisti a oltranza, perché il pubblico li reclama ma, come dici anche tu, non vanno in TV come meriterebbero!
Forse semplicemente in Italia si muove tutto (e anche questi mercati) con grande lentezza.
7) Credi che Animeland possa essere un apripista per lavori simili magari che analizzino anche quello che gli addetti al settore chiamano “seconda invasione” o magari affrontino quella che è la recente “rinascita” della vecchia animazione come si vede dal ritorno in tv di alcuni must (su Man-Ga e K2 per fare un esempio) e dal proliferare di merchandising in edicola come mai si è visto prima?
Io me lo auguro! Ovviamente il primo motivo per cui ho deciso di realizzare ANIMELAND è per una maggiore diffusione di questi argomenti e di questi immaginari, ma tocca sempre tenere presente che, di norma, le aziende italiane che lavorano in questo settore, oltre ad essere lente come dicevo prima, importano anime, film (tratti da essi) e audiovisivi in genere (legati a questi mondi) già pronti e non producono quasi mai di sana pianta queste cose.
Il caso dei pupazzetti tratti da varie serie di anime che hanno invaso negli ultimi tempi le edicole mi diverte troppo perché ricordo che da ragazzino compilavo sempre le cartoline delle principali case editrici italiane (che mettevano in omaggio nelle loro pubblicazioni), con cui chiedevano cosa i clienti avrebbero voluto acquistare, e le rispedivo a loro scrivendoci sempre che avrei voluto trovare in edicola i pupazzetti coi personaggi degli cartoni animati giapponesi degli anni ’70 e ’80… beh, credevo che le avessero perse e invece: dopo 30 anni i pupazzetti sono arrivati davvero!!!
8) E’ prevista un’edizione in dvd/Blue Ray di Animeland nel prossimo futuro?
Stiamo valutando anche questo, ma purtroppo non so ancora in che formato verrà diffuso più in là il film.
9) In Animeland vengono citati davvero tanti anime famosi, da Goldrake a Jeeg, da Candy Candy a Conan. Hai avuto modo di rivedere in età adulta alcuni dei tuoi cartoni animati preferiti e scoprire che magari avevi sopravvalutato (o sottovalutato) alcuni di questi? O magari avere conferme che quello che per te era un capolavoro tale è rimasto dopo anni?
Ho rivisto diversi anime che guardavo da piccolo in età adulta e devo dire che più o meno me li ricordavo in maniera abbastanza fedele a come sono in realtà.
A memoria, quando ero piccolo mi appassionavano meno quelli con trame ‘impegnate’. Ad esempio CONAN IL RAGAZZO DEL FUTURO l’ho apprezzato a pieno dopo i 12 o 13 anni e quando ero molto piccolo spesso faticavo a seguire anime come LADY OSCAR o LUPIN III mentre invece stravedevo per i robottoni o per i coloratissimi cartoni umoristici come YATTAMAN o C’ERA UNA VOLTA POLLON, ma questo dipenderà dai diversi target dei vari prodotti. Ricordo che la prima volta che vidi un episodio di KEN IL GUERRIERO non capivo neanche bene cosa stessi guardando e, probabilmente così, neanche riuscivo a stabilire se mi piaceva o meno…e dire che negli anni seguenti ho poi adorato sia la forte storia di questo anime che i suoi spesso brutali personaggi!
Oddio…indicare un “capolavoro” che ritenevo tale da bambino e ritengo ancora oggi da adulto è davvero una domandona…!! Devo dire che GOLDRAKE mi è sempre piaciuto da tantissimi punti di vista e mi attrae ancora…anzi, a conferma di questo, magari traessero oggi un bel film con attori in carne ed ossa da questo anime!!
10) Ad eccezione di Gundam che prosegue ininterrottamente con serie su serie, in questi anni abbiamo avuto modo di assistere a molti remake dei classici robottoni nagaiani (Mazinkaiser, Shin Mazinger Zero, Shin Jeeg, Neo Gaiking). E se torniamo indietro ne tempo anche la Tatsunoko ha rivisto i suoi personaggi storici (Kyashan il Mito, Technoninja Gatchaman, Polymar Holyblood, Kyashan Sins) segno che le case di produzione hanno voluto conservare la memoria e provare ad avvicinare le nuove generazioni ai vecchi classici seppur modificati. Cosa pensi tu di queste operazioni che molti hanno giudicato esclusivamente commerciali?
L’unica maniera per tentare un ricambio generazionale è quello, di tanto in tanto, di riproporre, ridisegnare o comunque di ritrasporre, fosse pure sotto altre forme (teniamo presente che alcune finiscono anche nel mondo dei videogames), le avventure di personaggi di manga e anime di un tempo per le nuove generazioni.
Alcuni dei remake degli anime che indichi li ho visti anche io e tra questi ce ne sono anche di validi. E’ chiaro che i tempi sono cambiati, certi target anche, poi alcuni di questi sono stati fatti per il mercato home-video, altri per diffusioni TV e poi ci sono anche molte vecchie serie che sono state riprese per dei grossi film anime (o dal vero) per il mercato cinematografico giapponese e internazionale degli ultimi anni!
Oramai personaggi e storie vivono sotto le più svariate forme espressive ma se questo serve, appunto, a farli “vivere” ancora, quindi: ben venga!
Se poi a qualcuno non piacciono questi nuovi prodotti nessuno vieta loro di andare a ricercare le serie anime di un tempo o anche manga originali e fruire di quelli!
11) Quanto secondo te le sigle hanno contato nel successo di alcuni anime? E’ indubbio che di molti cartoni animati si ricorda poco ma se ne ricorda la sigla, complice anche la mole infinita di proiezioni arrivate tutte insieme in quegli anni. Se dovessi fare la tua personale classifica di anime e di sigle, magari una top 5 per entrambe, quali titoli sceglieresti?
Forse più che le sigle hanno contato nel successo di alcuni anime è il contrario. Abbiamo sigle memorabili perché erano legate ad anime storici di successo e andando forti le serie, in molti casi, andavano forte anche le sigle e, in tempi gloriosi, vendendo tantissimi dischi entravano anche in classifica affianco a pezzi di musica leggera (basti pensare a sigle storiche come GOLDRAKE, HEIDI e LADY OSCAR).
Poi c’erano invece sigle che erano favolose ma di cui gli anime non ebbero però successo… (penso a CUORE e LO SPECCHIO MAGICO dei Cavalieri del Re ma anche HUCK E JIM, BALDIOS e tante altre!)!
Una top 5 di anime che ho riscoperto/amato di più negli ultimi anni,…ci provo:
1) KEN IL GUERRIERO
2) LE AVVENTURE DI LUPIN III
3) IL FIUTO DI SHERLOCK HOLMES
4) CONAN IL RAGAZZO DEL FUTURO
5) C’ERA UNA VOLTA POLLON
Una top 5 di sigle italiane di anime che ho riscoperto/amato di più negli ultimi anni:
1) KEN IL GUERRIERO (Spectra)
2) I CAVALIERI DELLO ZODIACO (Odeon Boys)
3) CONAN IL RAGAZZO DEL FUTURO (Georgia Lepore)
4) SPACE ROBOT (I Mini Robots)
5) GIGI LA TROTTOLA (I Cavalieri del Re)
12) Ultima domanda relativa ai giorni nostri. Grazie a VVVVID e MAN-GA in tv, DYNIT e YAMATO VIDEO per l’home-video (e le proiezioni speciali al cinema), l’animazione giapponese contemporanea è a disposizione degli appassionati in maniera costante e aggiornata. Hai avuto modo di guardare prodotti recenti (Miyazaki a parte che lo do per scontato) e se si quali ti hanno colpito?
Guardo abitualmente prodotti cinematografici animati giapponesi e ho avuto svariate occasioni di vederne negli ultimi anni (a cinema o appena approdati in home-video).
Toccherebbe elencarne tanti ma inizierò segnalando i film Studio Ghibli di Hiromasa Yonebayashi (ARRIETTY IL MONDO SEGRETO SOTTO IL PAVIMENTO e QUANDO C’ERA MARINIE), Goro Miyazaki (figlio di Hayao e regista di I RACCONTI DI TERRAMARE e LA COLLINA DEI PAPAVERI) e poi l’ultima meraviglia di Isao Takahata (LA STORIA DELLA PRINCIPESSA SPLENDENTE).
Cambiando studi di animazione è doveroso segnalare le opere di Mamoru Hosoda (regista di SUMMER WARS, WOLF CHILDREN e THE BOY AND THE BEAST) e dell’acclamato Makoto Shinkai (regista di IL GIARDINO DELLE PAROLE e YOUR NAME).
Poi ci sarebbe da indicarne anche altri ma per ultimo ci tengo a riportare l’attenzione su un autore di qualche anno fa, che purtroppo oggi non c’è più, e che coi suoi anime mi ha sempre mandato fuori di testa come nessun altro artista delle ultime generazioni di autori d’animazione giapponese. Si tratta di Satoshi Kon (regista di film indimenticabili come PERFECT BLUE, MILLENNIUM ACTRESS, TOKYO GODFATHERS e PAPRIKA) e, per chiunque non conosca questo genio perduto, consiglio vivamente di recuperare le sue incredibili opere!!
Sinossi
Viaggio tra manga, anime e cosplay attraverso ricordi, aneddoti e sogni di personaggi degli ambiti più disparati (attori, registi, cantanti, scrittori, disegnatori, giornalisti, creativi etc.) il cui immaginario e la cui vita sono stati influenzati da fumetti e cartoni animati.
Da HEIDI, GOLDRAKE e JEEG ROBOT a DRAGONBALL e NARUTO, passando per HOLLY E BENJI, L’INCANTEVOLE CREAMY e KEN IL GUERRIERO; dalla fine degli anni ’70 è iniziata in Italia una vera e propria invasione “animata” giapponese che continua tutt’oggi!
Cast tecnico
scritto e ideato da Francesco Chiatante
assistenza e ricerca Daniele ‘Manga-Man’ Lucinato, Mauro Malgrande
supporto creativo Fabio Anastasio Zucchi
dipinti digitali, logo animato e locandina Giovanni Ricco
post-produzione video Francesco Chiatante
musiche originali Simone Martino
un particolare ringraziamento per la consulenza a Luca Raffaelli
fotografia, montaggio e regia di Francesco Chiatante
Nel film intervengono: (in ordine di apparizione)
Luca Raffaelli giornalista e scrittore
Massimiliano De Giovanni Kappalab
Fabio Bartoli saggista, autore del libro Vado, Tokyo e torno
Yoshiko Watanabe animatrice e mangaka, assistente di Osamu Tezuka
Maurizio Nichetti regista, attore
Giorgio Maria Daviddi Trio Medusa
Caparezza cantautore
Paola Cortellesi attrice
Fausto Brizzi regista, sceneggiatore e scrittore
Simone Legno alias Tokidoki designer, artista, stilista
Valerio Mastandrea attore
Shinya Tsukamoto regista, attore
Michel Gondry regista
Masami Suda character design/animatore Ken il guerriero – Hokuto no Ken, Kiss Me Licia – Love Me Knight, La battaglia dei pianeti – Gatchaman, ecc.
Yoichi Takahashi autore/mangaka di Holly e Benji – Captain Tsubasa
Vincenzo Mollica giornalista e scrittore
Andrea Baricordi Kappalab
Marco Pellitteri sociologo, autore del libro Mazinga Nostalgia
Goldy misterioso cosplayer giapponese
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